Perché i termosifoni lasciati spenti di notte rendono le pareti fredde e bollette più alte?

C’è chi, ogni sera, in tantissime case italiane spegne i termosifoni pensando di risparmiare sul gas. Un’abitudine comune, ma a volte controproducente. Nel corso di un controllo tecnico sull’impianto di riscaldamento è saltato fuori un dettaglio – poco considerato – sul fatto che spegnere del tutto i termosifoni durante la notte può portare a consumi più alti, e quindi a bollette più salate. Il motivo? Ha a che fare con il modo in cui il calore si comporta dentro le mura domestiche.

Perché il riscaldamento spento di notte non sempre conviene

Abbassare la temperatura tenendo spenti i termosifoni in serata fa scendere rapidamente la temperatura interna. Non si raffredda solo l’aria, ma anche i muri, i pavimenti e persino i mobili – tutti elementi che durante il giorno accumulano calore. Ecco il punto: la sera “si perde” parecchio calore immagazzinato, e al mattino la caldaia deve faticare di più per riportare tutto – ambienti e superfici – alla temperatura desiderata.

Perché i termosifoni lasciati spenti di notte rendono le pareti fredde e bollette più alte?
Un termosifone bianco, dal design classico, si staglia su uno sfondo neutro. Questo elemento è cruciale per il riscaldamento. – ristorantedagennaro.it

Risultato? Un consumo di gas che spesso si concentra nelle ore iniziali del giorno, con l’impianto che lavora a pieno regime per più tempo. Chi abita in case con un isolamento non proprio impeccabile, o in zone dove gli inverni sono pungenti – tipo il Nord Italia –, conosce bene questa dinamica. Insomma, quel risparmio tanto voluto va a farsi benedire.

Studi recenti suggeriscono un metodo più “furbo”: abbassare la temperatura – non spegnere – di circa 3-5 gradi durante la notte, mantenendola tra i 16 e i 18 gradi. Così la casa trattiene parte del calore accumulato e la caldaia si trova meno lavoro da fare al mattino. Da qualche anno si nota un risparmio annuo di gas intorno al 10%, una bella cifra soprattutto per chi deve fare attenzione al bilancio familiare.

Come gestire il riscaldamento per ridurre i consumi energetici

Per risparmiare senza rinunciare al comfort serve anche far “lavorare” la tecnologia. Un cronotermostato programmabile cambia molto la partita: abbassa la temperatura di notte e la rialza poco prima del risveglio, così l’ambiente – appena ci si sveglia – è già accogliente. Una soluzione pratica, che evita sprechi inutili durante le ore in cui la casa è vuota o si dorme.

Le valvole termostatiche aiutano a calibrare la temperatura stanza per stanza. In pratica, si possono lasciare camere da letto e ambienti meno usati più freschi, mentre gli spazi dove si passa più tempo – bagno, soggiorno – restano alla temperatura giusta. Una misura semplice ma spesso sottovalutata, che permette di ottimizzare davvero i consumi.

E niente da perdere sul fronte manutenzione: sfiatare i termosifoni quando c’è aria dentro, avere una caldaia efficiente, fare controlli regolari – tutto questo riduce gli sprechi e prolunga la vita dell’impianto. Spesso proprio la scarsa manutenzione è la causa di consumi elevati (e bollette salate), anche se si è attenti a non sprecare.

Chi ha adottato queste abitudini – anche nelle case di Milano o nelle zone più fredde del Trentino – ha notato un beneficio tangibile: bollette più leggere e un comfort migliore al mattino. Il freddo fastidioso delle prime ore dopo aver spento i termosifoni? Un ricordo. Insomma, piccoli cambiamenti ma con effetti importanti, che si stanno diffondendo un po’ ovunque, soprattutto dove l’inverno si fa sentire e nei condomini che hanno impianti centralizzati.

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