Consigli efficaci per lucidare e mantenere brillante il parquet: guida alla pulizia e cura del legno

Il parquet è diffusissimo nelle case, soprattutto perché sa creare un ambiente caldo e di classe. Ma in realtà il legno è piuttosto delicato e si segnala presto: basta camminarci sopra ogni giorno per vedere i primi “acciacchi”. La superficie perde brillantezza, diventa opaca, si graffia lievemente. Spesso si interviene solo quando il danno diventa evidente: e qui il problema principale è la scarsa manutenzione – il parquet non resiste se non lo si cura come si deve. Non è raro vedere in città pavimenti messi male, dove sabbia e polvere sono sempre di mezzo, a fare danni difficili da correggere. Una pulizia approssimativa, insomma, porta a graffi e abrasioni che poi rimaneggiare è complicato. Fin dall’inizio, cioè dal momento in cui il parquet viene posato, serve una certa attenzione sia nella pulizia sia in quel che riguarda parametri ambientali come umidità e temperatura. Senza queste cure, la durata del pavimento ne risente.

Come proteggere il parquet fin dalla posa

La posa è il momento in cui si può davvero evitare di mettere il parquet in difficoltà. Spesso ci si dimentica che un tasso di umidità relativa tra il 45% e il 65%, con temperature intorno a 15-30°C, è proprio l’ideale per non far gonfiare o seccare il legno. Il problema si vede soprattutto in stanze chiuse o in case del Nord Italia, dove il clima è più secco o l’aria poco ventilata. La polvere, poi, è un elemento infido e – anche se piccolo – va tenuto d’occhio: è uno dei responsabili principali dei danni più visibili sulla superficie.

Consigli efficaci per lucidare e mantenere brillante il parquet: guida alla pulizia e cura del legno
Una donna pulisce il parquet, utilizzando uno spruzzino e un panno in microfibra per lucidare il pavimento in legno. – ristorantedagennaro.it

C’è un altro dettaglio, forse meno considerato: il sole. La luce diretta fa ossidare il legno e colore cambia, anche abbastanza rapidamente. Il risultato? Differenze di tonalità tra le zone illuminate e quelle nascoste da tappeti o mobili. Il consiglio dei professionisti del settore è semplice: spostate i tappeti e gli oggetti piccoli ogni tanto, diciamo ogni pochi mesi, per ovviare a questo problema. Gli arredi pesanti non sono facili da muovere, certo, ma quando è possibile farlo aiuta molto a rendere omogeneo il pavimento con gli anni. Strano come pochi se ne accorgano finché le macchie rimangono sotto gli occhi.

Metodi e precauzioni per la pulizia quotidiana

Tenere il parquet in buone condizioni significa pulirlo spesso – e con cura. Poiché il legno è fragile, bisogna usare strumenti adatti: meglio panni in microfibra o scope dalle setole morbide. Sono i più indicati per togliere la polvere senza rovinare nulla. Questo tipo di manutenzione aiuta a limitare i lavaggi più intensi, che vanno fatti con attenzione. Quando arriva il momento di lavare il pavimento, l’acqua deve essere usata quasi col contagocce: mai bagnare troppo i panni, al punto che rimangano umidi eccessivamente. L’umidità in surplus può causare macchie, rigonfiamenti e deformazioni – soprattutto sui parquet naturali o oliati. La regola? Panno ben strizzato più detergente neutro, poco schiumogeno e fatto apposta per questi pavimenti. Diffidate dai pulitori a vapore: spesso non sono il massimo, possono rovinare la finitura.

Non tutti i parquet si puliscono allo stesso modo. Prendiamo i pavimenti verniciati: sono più semplici da mantenere e non hanno bisogno di cere, che anzi li fanno diventare opachi e scivolosi. I parquet oliati, invece, richiedono più attenzione: aspirapolvere con spazzole dedicate e meno lavaggi sono l’ideale. Anche trattamenti con oli protettivi vengono fatti ogni tanto, così il legno resta nutrito e più resistente. Nel caso del parquet cerato, poi, occorre integrare la pulizia con la cera, applicandola regolarmente ma con molta cautela sull’umidità. Troppa acqua può rovinare lo strato cerato, facendolo diventare opaco e meno protettivo.

Interventi su macchie e graffi: cosa fare davvero

Nonostante attenzioni e pulizie, il parquet può comunque prendere colpi: macchie che non vanno via o graffi antiestetici. Ogni problema ha la sua soluzione. Per macchie ostinate – come quelle di olio o grasso – provate con il bicarbonato di sodio: si applica, si lascia agire qualche minuto e poi si toglie. I liquidi “comuni” (vino, sugo, caffè) si levano con detergenti adatti per parquet, sempre facendo prima una prova in una zona nascosta per stare tranquilli. Un rischio serio è non agire subito, soprattutto con la pipì di animali domestici: se non si asciuga in fretta, col tempo può creare macchie scure profonde, gran brutta storia.

Per quanto riguarda i graffi, quelli superficiali spesso migliorano con l’uso di oli specifici o prodotti come pennarelli e spray colorati, ottimi per camuffare le imperfezioni. Ma se il danno è profondo, meglio rivolgersi a professionisti. La levigatura fa miracoli: asporta un sottile strato di legno, elimina i segni più evidenti e rende possibile applicare nuovamente la protezione. Di solito, è l’ultima chance prima di pensare a sostituire il pavimento, se si vuole tornare all’aspetto originale. È bene tenere a mente il tipo di legno, la finitura e le condizioni della stanza – specie in città, dove gli agenti esterni fanno il loro gioco. Curare questi dettagli significa non soltanto un parquet più bello da vedere, ma anche più duraturo e funzionale, soprattutto nelle case italiane più vissute.

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